27.01.2013
LE RUBRICHE DELLA TG RAI
ESTOVEST - Puntata del 27 gennaio 2013
LA STRADA DELLA MEMORIA
I viennesi la considerano la strada più rappresentativa della città: il Ring, l’anello intorno al primo distretto. Fino all’autunno scorso il tratto di fronte all’università si chiamava “Karl-Lueger-Ring”. Ora quel nome è stato sostituito da “Universitaetsring”. EstOvest torna nella giornata della memoria a Vienna, dove un provvedimento comunale sostenuto fortemente dall’Università ha tolto il nome del sindaco antisemita che amministrò la città per 13 anni fino al 1910 alla strada più importante della capitale austriaca. “Giusto ricordare la storia – dicono gli amministratori a Lucio Giudiceandrea – ma va anche segnalato cosa del passato accettiamo e cosa rifiutiamo”.
ALLA RICERCA DELLA VERITA’
Eva Ciuk ha intervistato Kathryne Bomberger, l’americana che dirige l’International Commission on Missing Persons (Icmp) di Sarajevo, l’ente predisposto a identificare le persone scomparse durante i conflitti. Sembrava un’impresa disperata, ma lo staff di patologi e genetisti guidati dalla Bomberger è riuscito a ricostruire il destino del 70 per cento dei dispersi, confrontando i campioni di sangue dei parenti ancora vivi con il dna prelevato dai resti delle ossa delle vittime, trovati perlopiù in fosse comuni. Nel caso di Srebrenica il tasso di identificazione supera l’80 per cento.
MEMORIA ARMENA
Da molti secoli gli Armeni innalzano monumenti di pietra nei luoghi di residenza delle loro comunità, per ricordare la liberazione della loro terra dagli arabi. Una tradizione che, con la conversione al cristianesimo, indusse i loro artisti ad incidere sui monoliti anche la croce in segno di fede e di spiritualità. Fu coniata così la parola “Khachkar”, croce di pietra, a identificare i monumenti modellati nella roccia o conficcati nel terreno. L’ultimo Khachkar, come ci spiega Enzo Del Vecchio, dell’artista Ashot Grigorian è stato innalzato a Bari.
DOVE VA L’UNGHERIA
Chiude la puntata un servizio di Raffaele Gorgoni dall’Ungheria, dove continua il giro di vite del governo sulle libertà civili. E’ accaduto con i Rom, che il partito Jobbik vorrebbe espellere dal Paese, e c’è anche la proposta di un parlamentare – sempre Jobbik – per la schedatura dei cittadini ebrei che, affermazione testuale, potrebbero essere un pericolo per sicurezza nazionale. Tra l’altro in Ungheria risiede una delle più numerose comunità ebraiche europee
produzione: Ufficio Stampa RAFVG
22.05.2016
